Il Ministero della Salute non risponde sui militari danneggiati da Vaccino

In data 3 ottobre 2019, ad una interrogazione diretta dell’On. Cunial, il Sottosegretario di Stato SILERI PIERPAOLO, alla domanda precisa:


quali iniziative il Governo abbia messo in campo, anche per il tramite dell’Istituto superiore di sanità, al fine di tutelare la salute dei militari, ma anche dei civili, date le analisi documentali effettuate dalla suddetta Commissione di inchiesta e pubblicate nella relazione di cui in premessa, al fine di ridurre il rischio di reazione avversa causata dalla somministrazione di farmaci contenenti componenti potenzialmente pericolosi.

Risponde con una critica agli esami di Corvelva, dicendo che:


Nell’ambito delle attività di monitoraggio dei vaccini, rientra l’esame della letteratura indicizzata e consolidata, relativa agli studi prodotti dalla comunità scientifica su qualità, efficacia e sicurezza di tali farmaci. Non risultano in tale ambito pubblicazioni, sia da fonti istituzionali che accademiche, relative alle problematiche sollevate dall’Associazione di genitori Corvelva, attraverso canali mediatici. Gli esiti delle attività della suddetta Associazione, per quanto inviati anche ad AIFA, sono mancanti di informazioni essenziali, soprattutto dal punto di vista metodologico, ai fini di una valutazione tecnico-scientifica, pertanto, nell’ambito dei compiti primari di tutela della salute pubblica, l’Agenzia ha richiesto e sollecitato la presentazione dei dati completi, requisito essenziale per la suddetta valutazione. I dati trasmessi nei mesi di luglio e agosto 2019 sono attualmente oggetto di approfondimento da parte di esperti anche dell’Istituto Superiore di sanità.

Veniamo però al punto:

  1. La critica sull’assenza di studi è quantomeno un non senso. Siccome non ci sono studi pubblicati, se qualcuno ne pubblica uno non va preso in considerazione.. quindi mai si pubblicherà qualcosa con questa logica..
  2. la metodologia usata da Corvelva è nota e la si può trovare qui.
  3. Quindi cosa sta facendo il ministero? Sta studiando i risultati di Corvelva e nel frattempo tutto bene? Perché per altri farmaci invece si provvede senza studi scientifici, o con studi di pari rilevanza scientifica?

Insomma una non risposta che ci dice che non sta facendo nulla di sua iniziativa, per ridurre il rischio, se non controllare l’attività di Corvelva. Ma la relazione uranio parlava chiaro:


a pagina 144 si legge: «La Commissione prende atto che, in data 14 gennaio 2018, sono pervenute dal vicepresidente Ivan Catalano osservazioni “in merito all’analisi dei componenti dei vaccini autorizzati per la profilassi vaccinale militare obbligatoria […]”. Data la rilevanza dei temi affrontati in queste osservazioni, ai fini di un’adeguata tutela della salute dei militari, la Commissione invita l’intera comunità scientifica, di cui l’ISS è parte, a prenderne conoscenza. La Commissione provvederà a trasmettere il predetto documento all’Istituto superiore di sanità per una indispensabile valutazione scientifica dei relativi contenuti. […]»;

Stay tuned

Ivan Catalano

Annunciata la petizione per chiedere la modifica della Legge 210/92

Buongiorno a tutti.

Martedì 20 novembre 2018, è stato dato l’annuncio in Aula alla Camera dei Deputati, del deposito della mia petizione, ai sensi dell’articolo 50 della Costituzione, per la modifica del testo della Legge sul riconoscimento dell’indennizzo da danno da Vaccino.
Durante le indagini della Commissione parlamentare di inchiesta sull’uranio impoverito della Legislatura 17°, di cui sono stato Vicepresidente, sono stati molti i racconti di malfunzionamento del sistema di indennizzo. Lo scopo di questa modifica è quello di creare degli automatismi per riconoscere l’indennizzo almeno per quelle reazioni avverse censite, riconoscere la concausa delle vaccinazioni a danni non direttamente correlabili e la possibilità di sistemare il problema legato alle domande presentate fuori tempo massimo.

La potete leggere qui: Testo della petizione

Ivan Catalano

Dall’Europa nuove regole per i farmaci emergenziali

Giovedì 25 ottobre è stato approvato al Parlamento Europeo una revisione del regolamento (CE) n. 726/2004 che istituisce procedure comunitarie per l’autorizzazione e la sorveglianza dei medicinali per uso umano e veterinario. Nulla di strano diremmo, ma l’introduzione dell’articolo 14 bis mi lascia alquanto perplesso:

“Articolo 14 bis

1. In casi debitamente giustificati, per rispondere a esigenze mediche insoddisfatte dei pazienti, può essere rilasciata un’autorizzazione all’immissione in commercio, prima della presentazione di dati clinici dettagliati, per medicinali volti a trattare, prevenire o diagnosticare malattie gravemente invalidanti o potenzialmente letali, a condizione che i benefici derivanti dalla disponibilità immediata sul mercato del medicinale in questione superino il rischio dovuto al fatto che sono tuttora necessari dati supplementari. In situazioni di emergenza l’autorizzazione all’immissione in commercio di tali medicinali può essere rilasciata anche in assenza di dati preclinici o farmaceutici completi.

La lettura di questo articolo mi sembra in linea con ciò che sta succedendo in campo vaccinale e sembrerebbe dare copertura legislativa alla produzione di vaccini sperimentali per le cosiddette “emergenze“.

Dicono che per i vaccini valgono le stesse regole che per i farmaci normali, sarà vero? Sarà sempre così? Io qua già vedo una corsia preferenziale.

Se poi consideriamo che la ricerca farmaceutica sta andando verso i farmaci biotecnologici, con grossi problemi di purificazione, come faranno a testarli dato che saranno farmaci personalizzati? Cioè fatti apposta per quella persona.

Questa norma sembra fatta per sostenere la nascita di questi nuovi farmaci come gli anticorpi monoclonali e i nuovi vaccini biotecnologici.

Ad oggi c’è già una linea guida dedicata ai farmaci “particolari” che prevede una deroga presente nell’articolo 14 comma 8 del regolamento 726/2004. Pare che non sia sufficiente.

Mi vien da chiedere è nato prima l’uovo o la gallina (Regolamentazione o Lobby Farmaceutica)?

Ivan Catalano

#DDL770: Audizione di #IoVaccino

Il ciclo di audizioni in merito al DDL770 è cominciato. Il Presidente della Commissione Sileri ha comunicato che sono oltre 70 le richieste di audizioni accolte. Nella giornata del 30 ottobre 2018, è stata ascoltata l’associazione di #IoVaccino. Vorrei analizzare con voi i loro documenti depositati.

Nel file di Presentazione l’associazione ha puntato a ribadire quelli che sono i suoi caratteri ideologici:

In pratica, a parte che chi espone dei dubbi porta argomentazioni scientifiche e valutazioni mediche a corredo con bibiliografia scientifica relativa, il resto dei punti è un manifesto sono palesamente in contrasto con l’articolo 32 della costituzione che afferma che lo stato può imporre un trattamento obbligatorio, ma senza ledere la dignità dell’individuo, il che vuol dire che deve fare in modo di tutelare la sua salute il più possibile: ovvero il principio di precauzione. Gli esami pre-vaccinali, non solo esistono, ma vengono richiesti dall’industria farmaceutica e servono a dare indicazioni al medico se effettuare o meno la vaccinazione su un paziente con problemi specifici e non sono elencati nei nomi ma nelle finalità.  Alcuni pazienti non hanno mai avuto modo di valutare il loro sistema immunitario o le loro allergie e intolleranza, quindi occorre fare delle valutazioni preliminari prima della vaccinazione, per tutelare chi è più debole dalle reazioni avverse evitabili. I vaccini monocomponente, forse intendevano monovalenti, sono da preferire ai polivalenti, primo perché le vaccinazioni fatte antigene per antigene sono più sicure, consentono di verificare le reazioni e di correlarle meglio, e poi perché se si vaccina per una malattia di cui il paziente gode di immunità naturale, si vanno a sostituire gli anticorti naturali con quelli vaccinali che sono di durata inferiore. Infine si va a stimolare il sistema immunitario inutilemente espondolo a rischi di reazione avversa evitabili. Se posso evitare un rischio perché non farlo?

Nella seconda slide  invece troviamo le solite considerazioni, chiaramente  non sono da bibbliografia scientifica (salvo poi chiederla agli altri), che puntano ad affermare la necessità delle vaccinazioni e dei vaccini nella storia (ignorando i grafici e le serie storiche), insistendo sul fatto che la propaganda antivaccinista (chissà perché le famiglie di danneggiati da vaccino sono contro le vaccinazioni, difficile dare una risposta) ha avuto modo di diffondersi grazie alla rete, quando in realtà è la propaganda vaccinista (e qui che non sappiamo il perché viene fatta e da chi è sostenuta, anche se un’idea ce l’abbiamo) ad essere esplosa.

Nella terza slide invece, c’è un vero e proprio manifesto di intolleranza incostituzionale, di non rispetto delle libertà altrui. Vogliono poter decidere per te sempre e comunque, ignorando che la salute è un diritto personale: “Tutta la comunità deve essere protetta: se è necessario l’obbligo vaccinale, sia esteso a tutte le scuole di ogni ordine e grado, sia esteso a tutto il personale sanitario che opera nel SSN (come dipendente o in convenzione)“. Ignorano completamente che i vaccini monovalenti sono presenti sul mercato, ma sopratutto è la domanda a generare l’offerta, e non il contrario, quindi se il pubblico chiede il mercato fa: “No a richieste scientificamente ngiustificate, come l’introduzione dei vaccini monocomponente non presenti sul mercato. I vaccini combinati rappresentano un’innovazione importante e sono fatti nell’interesse del bambino che così riduce il numero di iniezioni.“, la loro preoccupazione è il numero di punture. Affermazioni del tipo: “La legge deve considerare la tutela della collettività al di sopra della “libertà” dei singoli” da cosa nascono? Sono gravi e sono preoccupanti da un punto di vista democratico. La salute collettiva non esiste, è una astrazione statistica, un indice per valutare gli investimenti in sanità, è usato in costituzione solo per casi di vera emergenza dove a rischio, serio e verificabile, c’è una grossa fetta della popolazione, ma che non può essere definita astrattamente con “tutta”. Poi vogliono “ordine e disciplina“, vogliono imporre il loro pensiero bloccando quello altrui: “Monitoraggio dei gruppi antivax e dei medici a cui fanno riferimento. Le istituzioni pubbliche devono impegnarsi per evitare ogni tipo di supporto (patrocini, sponsorizzazioni, etc.) a tali gruppi, riconoscendo il danno alla salute pubblica posto in essere. Gli Ordini provinciali dei Medici devono vigilare attentamente, ponendo in essere tutti gli strumenti atti alla tutela della onorabilità della professione medica“, togliere i patrocinio? Ma il patrocinio si da per manifestazioni coerenti con la costituzione della repubblica, mica per manifestazioni coerenti al manifesto di iovaccino.

La quarta slide è una testimonianza, e alle testimonianze si porta sempre rispetto. Però bisogna distinguere quando una testimonianza chiede libertà di scelta, che include il diritto a vaccinarsi per chi vuole, ha paura o semplicemente ne sente la necessità o viene convinto da altri a farlo (per sua ignoranza e senza avere le competenze anche), da una testimonanza usata per chiedere limitazione della libertà, perché non include la posizione dell’altro, anzi lo vede come un pericolo per se stesso. Ma gli altri non sono un pericolo, un non vaccinato non è un pericolo per gli altri. La propaganda lo trasforma in un untore, la realtà è diversa, e manzoni ci ha insegnato parecchio sui nostri errori, raccontandoci la vicenda della Colonna Infame.

Ivan Catalano

PS: sono in attesa di sapere quando verrò audito.

DDL770: modifiche al ruolo del medico, di AIFA e sulla propaganda

Dopo aver trattato negli scorsi post il tema dell’Anagrafe Vaccinale e del principio di precauzione, oggi vorrei prendere in considerazione del ruolo del medico, di AIFA e la propaganda sui vaccini nelle scuole.

In quest’ultimo pacchetto di modifiche, che presenterò mediante emendamenti ai senatori, chiederò le seguenti modifiche:

  1. rafforzamento del principio per cui il medico curante è tenuto al segreto professionale in merito ai dati raccolti con l’anagrafe vaccinale ed è responsabile del monitoraggio a lungo termine delle reazioni avverse, questo per poter consentire una farmacovigilanza attiva e una raccolta statistica significativi di dati post vaccinazione, in merito alle reazioni avverse. In questo modo si responsabilizza la figura del medico curante e si destinano risorse per l’adempimento delle sue funzioni. 
  2. abrogare la presenza di diritto di AIFA in tutti i procedimenti di lite giudiziaria per danno da vaccino, inserita nel decreto Lorenzin e non abrogato dal ddl770,
  3. eliminare la propaganda vaccinale dalle scuole. Il testo di legge infatti prevede che vengano predisposte delle ore dedicate alla propaganda vaccinale per gli studenti.

Nel prossimo post pubblicherò gli emendamenti che intendo proporre ai senatori in versione integrale. Li invierò direttamente alla Senatrice, nonché relatrice del provvedimento, e alla commissione sanità.

Ivan Catalano

DDL770: Il principio di precauzione

Dopo aver trattato nello scorso post il tema dell’Anagrafe Vaccinale, oggi vorrei prendere in considerazione una lacuna del provvedimento: l’assenza del principio di precauzione.

Con il termine principio di precauzione, o principio precauzionale, si intende una politica di condotta cautelativa per quanto riguarda le decisioni politiche ed economiche sulla gestione delle questioni scientificamente controverse. (Wikipedia)

Per permeare il testo di questo principio, specialmente nel tema dei vaccini dove la comunità scientifica è molto dubbiosa, occorre modificare alcuni parti del testo, per questo proporrò degli emendamenti, ai senatori, che:

  1. Innanzi tutto eliminino il concetto di “Copertura Vaccinale“. Questa dicitura considera sufficiente, nonché necessaria, la sola puntura, la sola somministrazione del farmaco per risolvere il problema delle malattie infettive, in coerenza con la teoria dell’immunità di gregge vaccinale. Non solo questa è scorretta dal punto di vista scientifico, la puntura non garantisce l’immunità, ma non tiene conto delle condizioni del paziente prima della vaccinazione, esponendolo a dei rischi inutili. Quindi occorre parlare di “Immunizzazione” e non di copertura vaccinale;
  2. elimini tutta la parte riguardante la lotta alla riluttanza vaccinale, tale lotta infatti può porre dubbi di legittimità costituzionale. In questo modo si risparmiano anche delle preziose risorse. il principio di precauzione è completamente conforme all’articolo 32 della costituzione che prevede limitazioni alla libertà di scelta in materia sanitaria, secondo principi di proporzionalità e di tutela della dignità e della salute del singolo.
  3. inseriscano gli esami pre-vaccinali nella profilassi vaccinale. Occorre inserire nel testo questa previsione che ha il fine di tutelare la salute del vaccinando. Una corretta vaccinazione, basata sul principio di precauzione inoltre, prevede una corretta anamnesi del paziente per limitare i rischi di reazioni avverse;
  4. dicano quando è possibile ricorrere alla vaccinazione, in quanto, essendo una pratica ad alto rischio soggettivo e non standardizzabile, deve essere usata solo in casi estremi. Per questo occorre precisare che per malattie curabili non è necessario inserire un obbligo vaccinale. Rimane l’obbligo solo per le malattie più gravi da un punto di vista di rischio biologico;
  5. inseriscano il limite dei 3 anni di età sotto la quale non si dovrebbe vaccinare onde evitare inutili rischi di reazioni avverse comprese quelle più gravi che possono anche condurre alla morte per SIDS dell’infante, il quale tra l’altro non ha nemmeno un sistema immunitario ancora ben formato. In questo modo si aumenta l’efficacia della vaccinazione in termini di immunizzazione abbattendo i rischi di reazioni avverse legate al periodo infantile;
  6. vengano esclusi dalla vaccinazione coloro che risultano già immunizzati e che sia tolto l’obbligo vaccinale lasciandolo di norma facoltativo. L’obbligo sarebbe limitato negli ambiti nel quale si ha un reale rischio biologico con dei poteri di chiusura degli spazi pubblici. Se c’è vero rischio si chiudono gli spazi pubblici non si creano discriminazioni per l’ingresso;
  7. vengano usati i vaccini monovalenti e monodose, nonché quelli più puri è in ottemperanza del principio di precauzione, in quanto questa rientra tra le misure anche raccomandate dalla commissione di inchiesta uranio impoverito e vaccini.

Ivan Catalano

DDL770: Analisi dell’Anagrafe Vaccinale

L’Anagrafe Vaccinale è stata introdotta dall’articolo art. 4-bis del decreto legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito con modificazioni dall’art. 1 della legge 31 luglio 2017, n. 119, con lo scopo di creare una banca-dati dei vaccinati, per ottenere in tempo reale le percentuali di copertura per coorte di nascita e territorio, e per sanzionare coloro che non si sottopongono alle vaccinazioni. Questa anagrafe però è stata gestita in modo davvero imbarazzante, in quanto i dati personali riguardanti i bambini sono stati scambiati senza il rispetto della privacy, tra scuole, ASL, e tra persone che non avevano titolo all’interno degli istituti scolastici al fine di segregare i bambini non vaccinati ed escluderli. Questa anagrafe, benché non censurata nel suo utilizzo dal garante della privacy, a mio avviso rappresenta una vera e propria schedatura in piena violazione dei dati personali sanitari. Questa schedatura viene ripresa nel DDL770 all’articolo 4. Nel disegno di legge non si fanno passi avanti anzi, si cambia nome e la si rende di più facile compilazione ed utilizzo senza minimamente interessarsi della tutela dei dati.

Io credo che l’anagrafe vaccinale può essere utile nella misura in cui non rappresenta una schedatura, ovvero quando i dati in esso contenuti siano ad uso esclusivo, in via integrale, del titolare dei dati e al limite del medico curante, mentre in forma anonima per coloro che vogliono fare ricerche e statistiche.

Per questo motivo ho predisposto una serie di emendamenti, che pubblicherò nella loro interezza più avanti e che darò ai senatori della commissione sanità, e che puntano a:

  1. realizzare un’anagrafe vaccinale nazionale popolata dei dati, riguardanti le vaccinazioni, già contenuti nel fascicolo sanitario nazionale, questo per evitare di creare un nuovo database duplicato;
  2. definire che l’accessibilità a questi dati viene concessa in modalità integrale solo al titolare dei dati e al medico curante mente in forma aggregata a tutte le amministrazioni che ne fanno richiesta per i motivi descritti nel provvedimento;
  3. avere la possibilità di integrare l’anagrafe con i dati della farmacovigilanza c.d. attiva;
  4. dare attuazione alla raccomandazione della commissione di inchiesta uranio e vaccini della scorsa legislatura in merito all’immagazzinamento dei dati vaccinali militari all’interno del FSE civile.

Stay tuned

Ivan Catalano

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