Nuovo Regolamento Europeo per l’omologazione e vigilanza del mercato dei veicoli a motore

Il 18 aprile 2018, il Parlamento Europeo ha approvato un nuovo regolamento (UE)  relativo all’omologazione e alla vigilanza del mercato dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, nonché dei sistemi, dei componenti e delle entità tecniche indipendenti destinati a tali veicoli, che modifica i regolamenti (CE) n. 715/2007 e (CE) n. 595/2009 e abroga la direttiva 2007/46/CE.

Le novità introdotte da questo testo sono molteplici e puntano a:

– rendere più efficaci le norme del mercato interno;
– introdurre diverse garanzie per prevenire che siano applicate in maniera errata le prescrizioni imposte nella procedura di rilascio di un’omologazione per veicoli, sistemi, componenti o entità tecniche indipendenti, evitando abusi;
– far cooperare le autorità nazionali per una applicazione delle norme in modo uniforme;
– tutelare i consumatori;
– verificare che le variazioni apportate prima della fase finale del completamento, nel caso dell’omologazione in più fasi, non incidano sul funzionamento dei sistemi, dei componenti o delle entità tecniche indipendenti omologati in modo tale da invalidare l’omologazione rilasciata in precedenza;
– evitare potenziali conflitti d’interesse tra le autorità di omologazione e le autorità di vigilanza del mercato;
– semplificare lo scambio di informazioni relative all’omologazione tra autorità competenti e rendere le informazioni in questione accessibili al pubblico dopo adeguati periodi di attuazione;
– far si che i costruttori attuino tutte le misure necessarie per rispettare le norme relative al trattamento e alla trasmissione dei dati personali generati durante l’utilizzo del veicolo.

Ivan Catalano

L’auto elettrica è il futuro della mobilità urbana di merci e persone: #Retrofit!

All’inizio di questo mese ho letto una agenzia dell’ansa che titolava così: “Auto elettriche inquinanti se energia non è verde“. Quest’affermazione mi ha lasciato un po’ basito. Leggendo l’articolo apprendiamo che nello studio, “Comparative Environmental Life Cycle Assessment of Conventional and Electric Vehicles” della Yale University, è stato calcolato che, per l’equivalente della CO2 emessa nell’intero ciclo di funzionamento dei veicoli, comprendendo sia la fabbricazione degli stessi che la produzione dell’energia con cui vengono fatti funzionare, l’Italia si colloca in una zona intermedia, con un valore equivalente di 170 g/km di CO2 che è comunque molto più alto rispetto ai diesel e ai benzina. Lo studio è vecchio, ormai ha ormai 6 anni. Dispiace vedere che l’Ansa abbia dato credito ad uno studio che scredita l’elettrico, facendo pensare al lettore che sia vantaggioso, se e solo se green in tutto, quando invece l’ENEA poco tempo fa, ha pubblicato uno studio del tutto analogo, ma con risultati opposti, ovvero che l’elettrico (ma sopratutto l’ibrido) convengono sempre in termini ambientali ed energetici.

Da miei calcoli inoltre ho dedotto che, la trasformazione di un veicolo da endotermico ad elettrico, mediante il #DecretoRetrofit, conviene ancora di più.

La strada è questa seguiamola con buonsenso e non correndo dietro alle dichiarazioni dei produttori di veicoli.

Ivan Catalano

Leggi di più sul #Retrofit

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